Il gruppo di lavoro sul goal 11 sulle città di ASviS, l’Alleanza per lo sviluppo urbano sostenibile, e Urban@it, il Centro nazionale di studi per le politiche urbane, ha sottoposto alla consultazione una proposta di documento dal 29 maggio al 10 settembre 2017. Sulla base delle proposte emerse, e con gli aggiornamenti necessari, è stata elaborata la versione definitiva del documento.
Esso contiene un’introduzione del Sindaco di Bari e Presidente dell’Anci Antonio Decaro con la quale i comuni italiani accettano la sfida posta dagli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda Onu 2030 e ripropongono l’esigenza di una Agenda urbana nazionale.
Il documento si articola in tre capitoli. Il primo contiene la proposta che l’Agenda urbana nazionale sia basata sugli SDGs dell’Agenda Onu 2030 e su obiettivi quantitativi per le aree urbane, costituendo in tal modo l’articolazione urbana della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) definitivamente approvata dal CIPE il 22 dicembre 2017. Il secondo richiama le varie definizioni di territorio urbano e motiva la scelta di utilizzare ovunque possibile gli indicatori Eurostat basati sul grado di urbanizzazione (Degree of urbanisation, DEGURBA).
Il terzo capitolo è suddiviso in paragrafi corrispondenti ai 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030. Per ciascuno di essi si individuano le corrispondenze con i 12 temi prioritari dell’Agenda urbana per l’Ue (Patto di Amsterdam) e con gli obiettivi della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Ogni paragrafo è sua volta suddiviso in obiettivi internazionali, posizione dell’Italia, obiettivi nazionali (sono 23) e azioni necessarie per raggiungerli.
L’Agenda Urbana per lo sviluppo sostenibile si propone come uno strumento di lavoro per le amministrazioni locali e le organizzazioni della società civile, e un mezzo attraverso il quale i cittadini possono essere coinvolti nel perseguimento di obiettivi quantitativi misurabili nel tempo per rendere migliori le nostre città e la vita di tutti.
Il gruppo di lavoro che ha elaborato il documento è stato complessivamente composto nelle diverse fasi da 53 ricercatori e rappresentanti dei 31 enti e associazioni che ne fanno parte.
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