di Edoardo Croci*
Con l’apertura del nuovo anno accademico la Bocconi inaugura un nuovo complesso che si estende sui 35.000 mq della ex Centrale del latte di Milano. Oltre la metà della superfice è destinata a verde ed aperta al pubblico. Contestualmente è stata pedonalizzata l’area di Piazza Sraffa che si integra così nel grande campus urbano dell’Università.
Sia l’area della Centrale del latte che Piazza Sraffa erano state cedute dal Comune all’Università una decina di anni fa. Si completa così un importante intervento di rigenerazione urbana, che genera anche valore sociale in un quadrante della città sempre più vivace ed internazionale.
L’anno accademico 2019-2020 trova infatti la Bocconi in piena espansione. Ai 15.000 studenti di 99 nazionalità che frequentano i corsi di laurea e post-laurea si sommano i 12.000 manager di 75 Paesi che hanno seguito i corsi di SDA Bocconi School of Management, la scuola di formazione post-esperienza. Il 60% dei corsi è in inglese e questi sono seguiti, in media, dal 38% di studenti internazionali.
Gli edifici del nuovo campus, dalle linee flessuose e caratterizzati da trasparenze che esaltano l’apertura verso l’esterno, sono stati progettati dallo studio giapponese SANAA di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa. Le nuove funzioni insediate riguardano il primo luogo la SDA per 48.000 mq di superfice, con aule, sale convegni, uffici per i docenti, quindi 19.000 mq per residenza studentesca (già funzionante), un moderno centro sportivo polifunzionale, con due piscine (una delle quali olimpica, da 50 metri), un’area fitness, un’arena sportiva con campo da basket/pallavolo e una running track al coperto.
La maggior parte degli spazi, tra cui centro sportivo, bar, caffetteria, ristorante e aree verdi saranno aperti al pubblico in una logica di integrazione e permeabilità tra università e città.
Il nuovo campus è all’insegna della sostenibilità, autosufficiente dal punto di vista energetico, privo di emissioni nocive, grazie anche a pompe di calore e gruppi frigoriferi alimentati ad acqua con sistemi a circuito chiuso. Le coperture degli edifici sono dotate di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza, che producono oltre 1.200 kW di potenza nominale.
L’inaugurazione, a cui sono intervenuti il Presidente della Bocconi Mario Monti ed il Rettore Gianmario Verona, ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in un intervento non di rito ha espresso il proprio apprezzamento per il modello di sviluppo della Bocconi, la sua capacità di attrarre capitale umano a livello internazionale e di mettere al centro dei propri processi gli studenti.
«La formazione volta a suscitare spirito critico e senso di responsabilità sono i veri antidoti all’odio e ai pregiudizi…….. Il Rettore, nella sua relazione, ha detto che in questa fase, in questa stagione, di grande complessità emergono e si manifestano illusorie tendenze alla semplificazione. Nella storia, sempre – come sappiamo – le novità hanno provocato disorientamento, chiusure, desideri di impossibile ritorno al passato. Questo è particolarmente vero in questa stagione in cui i mutamenti e le novità sono amplissimi e veloci. E la tentazione che fa affiorare desideri di semplificare quel che è complesso, in maniera illusoria, è rischiosa perché, al contrario, le novità così complesse non possono essere né accantonate, né ignorate, né rimosse. Ma vanno affrontate consapevolmente, con competenza, per poterle governare, per non esserne travolti».
Queste sono le parole usate dal Presidente Mattarella nel suo discorso. Valgono anche per una comunità scientifica come Urban@it perché ci richiamano ad una responsabilità non solo accademica ma generale.
*Università Bocconi, Milano edoardo.croci@unibocconi.it