di Walter Vitali*

Il Sole24Ore di giovedì 24 dicembre ha pubblicato la tabella riassuntiva dei finanziamenti del Next generation Ue italiano, il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR). Polemiche sulla cabina di regia a parte, si tratta dello schema dei 196 MLD di euro (a cui si aggiungono 10 MLD del REACT-EU) suddivisi in 52 progetti che approderà in Consiglio dei Ministri entro la fine dell’anno per poi essere sottoposto a Parlamento, Regioni ed enti locali e parti sociali. L’obiettivo, come è noto, è di inviare il tutto alla Commissione Ue entro la fine di febbraio.

La notizia positiva è che la suddivisione per priorità fissata dalla Commissione Ue (37% per il clima, 20% per il digitale) risulta rispettata. Si può presumere che sia rispettata anche l’altra condizione fondamentale, che si tratti di interventi da appaltare entro il 2023 e i cui pagamenti si concludano entro il 31 dicembre 2026.

Gli stanziamenti sono distinti in tendenziali (opere già in corso di realizzazione il cui completamento è contenuto nelle previsioni di bilancio 2021-2023 ma per le quali in condizioni normali ci vorrebbero anni e anni) per 75,2 MLD e aggiuntivi per 120,8 MLD. Finanziare interventi già avviati può andare bene per rispettare il termine del 2026 e avere un impatto economico immediato, ma il problema diventa cosa si fa con le risorse risparmiate nel bilancio dello Stato. Vanno tutte a riduzione del debito? Oppure servono per altri investimenti veri, non solo sulla carta, intervenendo con la scure sui colli di bottiglia (bottle neck) che hanno ridotto del 50% la spesa per investimenti pubblici in Italia dal 2008 al 2017? È un altro motivo per non separare la discussione tra Next generation Ue e riforme. 

Tutto bene, allora? Per niente.

Nella tabella brilla l’assenza degli investimenti per le metropolitane, le tramvie e le ferrovie suburbane nelle città, non bastano gli 8,45 MLD previsti per i trasporti locali, le ciclovie e il rinnovo del parco rotabile. Si tratta dell’intervento fondamentale, insieme all’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare e alla riconversione delle industrie più energivore, per tentare di centrare a livello nazionale gli obiettivi del Green deal europeo al 2030 (-55% di emissioni di CO2) e al 2050 (azzeramento delle emissioni nette). La proposta di ASviS del 28 maggio 2020 (1) prevedeva 61,7 MLD per la mobilità di cui 33 MLD per le infrastrutture del trasporto rapido di massa già contenuti nei documenti programmatici vigenti (DEF e PUMS), e anche il Rapporto di Kyoto Club (2) dell’11 dicembre giunge a conclusioni analoghe. Nel PNRR la voce semplicemente non esiste.

Due giorni prima, sempre sul Sole24Ore, Giorgio Santilli ci aveva informato che secondo l’Ufficio studi di ANCE nella missione n. 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile del PNRR (27,8 MLD di euro) sono comprese 19 grandi opere quasi tutte per l’Alta velocità ferroviaria, in parte previste da almeno 20 anni (Terzo valico MI-GE, VR-Brennero, NA-BA, ecc.) e in parte per allargarla al Sud e alle linee trasversali (Roma-PE, SA-RC).

Sono esigenze giuste, ma non possono valere per escludere i sistemi di trasporto urbano per i quali le città italiane, a partire da quelle del Mezzogiorno, soffrono di un enorme divario con il resto d’Europa, aumentando anche le disuguaglianze territoriali tra centri urbani e aree interne difficilmente raggiungibili. 

Il PNRR va cambiato in modo sostanziale inserendo i 33 MLD di euro previsti dalla proposta ASviS o almeno gran parte di questi. Lo si può fare senza sacrificare le altre giuste esigenze infrastrutturali programmando insieme anche i fondi ordinari per gli investimenti e i Fondi strutturali europei del prossimo ciclo 2021-2027. Per questi ultimi è giunto il momento di abbandonare la logica del pulviscolo progettuale che ha dato risultati negativi anche per il periodo 2014-2020 (stanziati 76,1 MLD di cui 45,5 MLD di contributi Ue destinati per l’80% al Sud; al 30 giugno 2020 pagati il 37% e impegnati il 59% con l’Italia agli ultimi posti in Europa. Fonte: MEF, Ragioneria generale dello Stato) per concentrali su alcune grandi priorità tra cui le reti di connessione tra e nelle città del Mezzogiorno.  

1) https://asvis.it/public/asvis2/files/Pubblicazioni/Investimenti_SviluppoSostenibile_citta_territori.pdf 

2)https://www.kyotoclub.org/docs/transport_environment_kyotoclub_piano_nazionale_ripresa_resilienza_per_la%20mobilit%C3%A0_sostenibile_in%20italia.pdf 

 

*Direttore esecutivo di Urban@it                                                                                               direttore@urbanit.it                   

      

I 52 PROGETTI DELLA BOZZA DEL RECOVERY PLAN (IlSole24Ore 24.12 2020, p. 11)

TOTALE TENDENZIALE AGGIUNTIVI
DIGITALIZZAZONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’ E CULTURA 48,7 18,2 30,5
Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA 10,0 5,6 4,4
Modernizzazione e digitalizzazione della PA 2,51 0,31 2,2
Innovazione organizzativa, lavoro agile e capitale umano della PA 2,0 0 2,0
Innovazione organizzativa della Giustizia 0,75 0,55 0,2
Tecnologie e pagamenti digitali 4,75 4,75 0
Innovazione, competitività, digitalizzazione 4.0
e internazionalizzazione
35,5 12,6 23,0
Transizione 4.0 24,8 6,3 18,5
Patent box 5,8 5,8 0
Agricoltura digitale 0,14 0 0,14
Editoria 5.0 0,22 0 0,22
Banda Larga, 5G e monitoraggio satellitare 3,53 0,46 3,07
Innovazione e tecnologia dei microprocessori 0,6 0 0,6
Internazionalizzazione 0,45 0 0,45
Cultura e Turismo 3,1 0 3,1
Sviluppo Accessibilità dei Grandi attrattori turistico-culturali 1,73 0 1,73
Sviluppo Cultura e Turismo nelle aree rurali e periferie 0,67 0 0,67
Formazione e sviluppo servizi turistici e di imprese
creative e culturali
0,72 0 0,72
RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA 74,3 36,4 37,9
Impresa Verde ed Economia Circolare 6,3 0 6,3
Agricoltura sostenibile 1,8 0 1,8
Economia circolare e gestione dei rifiuti 4,5 0 4,5
Transizione energetica e mobilità locale sostenibile 18,5 3,8 14,6
Produzione e distribuzione di rinnovabili e sostegno alla filiera 8,68 0 8,68
Investimenti nella filiera dell’idrogeno e progetti europei 1,34 0 1,34
Trasporti locali sostenibili, ciclovie e rinnovo parco rotabile 8,45 3,84 4,61
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici 40,1 27,7 12,4
Efficientamento edifici pubblici 17,71 10,26 7,45
Efficientamento edilizia privata 22,4 17,4 5,0
Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica 9,4 4,9 4,5
Interventi sul dissesto idrogeologico 3,97 3,72 0,25
Digitalizzazione rete di monitoraggio e manutenzione 4.0 0,45 0 0,45
Forestazione e tutela dei boschi 0,9 0,03 0,87
Invasi e gestione sostenibile delle risorse idriche 3,42 1,1 2,32
Sviluppo delle aree portuali per gestioni rifiuti raccolti a mare 0,65 0 0,65
INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE 27,8 11,7 16,1
Alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0 23,7 11,2 12,5
Opere ferroviarie per la mobilità e la connessione veloce del Paese 21,7 11,2 10,5
Messa in sicurezza e monitoraggio digitale di strade,
viadotti e ponti
1,98 0 1,98
Intermodalità e logistica integrata 4,1 0,5 3,6
Porti e intermodalità collegata alle grandi linee di comunicazione europee 0,88 0,48 0,4
Altri interventi su porti, infrastrutture e reti TEN-T 3,2 0 3,2
ISTRUZIONE E RICERCA 19,1 2,2 16,9
Potenziamento della didattica e diritto allo studio 10,7 1,4 9,3
Accesso all’istruzione e contrasto ai divari territoriali 3,89 0 3,89
Potenziamento della didattica, STEM e multilinguismo 3,94 1,39 2,55
Ricerca, istruzione professionalizzante e ITS 2,82 0 2,82
Dalla ricerca all’impresa 8,5 0,8 7,7
Rafforzamento di Ricerca e Sviluppo e delle iniziative IPCEI 4,28 0,8 3,48
Trasferimento di tecnologia 2,9 0 2,9
Sostegno all’innovazione per le PMI 1,29 0 1,29
PARITA’ DI GENERE, COESIONE SOCIALE E TERRITORIALE 17,2 4,8 12,4
Parità di genere 4,5 1,6 2,9
Sostegno all’occupazione femminile, conciliazione vita-lavoro e asili nido 4,52 1,6 2,92
Giovani e Politiche del Lavoro 2,8 0,4 2,4
Politiche attive e formazione per occupati e disoccupati 2,1 0,4 1,7
Servizio civile universale 0,71 0 0,71
Vulnerabilità inclusione sociale, sport e terzo settore 5,9 2,8 3,1
Servizi socio-assistenziali e disabilità 0,56 0 0,56
Rigenerazione urbana ed Housing sociale 5,03 2,8 2,23
Sport e periferie 0,36 0 0,36
Interventi speciali di coesione territoriale 3,9 0 3,9
Resilienza delle aree interne e montane 1,01 0 1,01
Interventi per le Aree del Terremoto del 2009 e 2016 1,78 0 1,78
Energia elettrica da fonti rinnovabili per la Sardegna
e le piccole isole
0,22 0 0,22
Ecosistemi dell’innovazione al Sud 0,27 0 0,27
Progetti aggiuntivi per lo sviluppo e la coesione territoriale 0,62 0 0,62
SALUTE 9,0 2,0 7,0
Assistenza di prossimità e telemedicina 5,0 0 5,0
Potenziamento assistenza sanitaria e rete territoriale 4,45 0 4,45
Salute, Ambiente e sicurezza alimentare 0,56 0 0,56
Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria 4,0 2,0 2,0
Ammodernamento tecnologico e digitale 2,97 1,98 0,99
Ricerca e trasferimento tecnologico 0,8 0 0,8
Potenziamento della formazione del personale del SSN 0,23 0 0,23
RISORSE 196 75,2 120,8
TARGET 196
NUMERO DI LINEE PROGETTUALI 52

Missioni, cluster e progetti del Pnrr. Risorse in miliardi di euro. Accanto all’importo complessivo sono indicati il tendenziale (la parte di spesa già considerata nei saldi di bilancio) e le somme aggiuntive

 

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