di Angela Ferruzza*
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile rappresenta il piano di azione globale delle Nazioni Unite per il conseguimento di una trasformazione sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente entro il 2030. I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), e i relativi 169 target specifici in cui essi sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, sociale, ambientale ed economica, cui si aggiunge la dimensione istituzionale. La loro caratteristica essenziale è di essere universali, interconnessi e indivisibili: devono tener conto delle specifiche realtà territoriali e sono potenzialmente applicabili ovunque, a livello globale, nazionale e locale (regionale e/o urbano). Numerosi sono i riferimenti al benessere delle persone e ad un’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo, intra generazionale e intergenerazionale.
Il 14 maggio scorso l’Istat ha presentato la terza edizione del Rapporto sugli SDGs 2020 ( https://www.istat.it/it/archivio/242819 ) nel quale si fa riferimento al quadro di riferimento statistico a livello mondiale e si utilizza la lista, revisionata a marzo 2020, degli indicatori necessari per il monitoraggio dell’Agenda proposti da UN-IAEG-SDGs.
Le misure statistiche diffuse sono 325 (di cui 296 differenti) per 130 indicatori UN-IAEG ( https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/gli-indicatori-istat ). Rispetto alla diffusione di dicembre 2019, sono state aggiornate 125 misure statistiche. Sono 187 le misure statistiche che considerano la dimensione regionale e 61 quelle che considerano la dimensione urbana. La sezione dedicata agli indicatori regionali è interamente disponibile on-line ( https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/gli-indicatori-regionali ).
Le misure statistiche SDGs hanno ampi punti di contatto con il sistema degli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES): sono 59 le misure statistiche SDGs presenti anche nel sistema BES.
In questa edizione del Rapporto si propone anche un rafforzamento dell’approccio analitico utilizzato per misurare l’evoluzione dei diversi Goal, attraverso la valutazione complessiva delle variazioni registrate tra gli indicatori in confronto sia all’anno precedente sia, in un’ottica di medio periodo, rispetto a 10 anni prima.
La diffusione del Rapporto SDGs avviene in presenza della pandemia di COVID-19, che ha accelerato la necessità di una visione unitaria in grado di elaborare e implementare una strategia appropriata per uno sviluppo economico, sociale e ambientale che sia attenta alle interdipendenze dei diversi aspetti e orientata alla sostenibilità.
Si è cercato di dare conto dell’impatto del COVID-19 presentando un esercizio di valutazione controfattuale che, a partire dal lockdown, stima la riduzione delle emissioni generate dai comportamenti assunti da famiglie e imprese ed esplicita le interazioni tra il COVID-19 e i diversi Goal tramite lo schema delle interconnessioni e reti.
La crisi sistemica causata dalla pandemia non può essere analizzata tralasciando le implicazioni in termini di sostenibilità. La sfida è bilanciare la natura a lungo termine e trasformativa degli SDGs e le sfide a breve termine che spesso hanno la priorità, se non addirittura carattere di urgenza, quali la pandemia. Per il nostro Paese, la misurazione delle dimensioni della crisi, gli interrogativi connessi alla tenuta economica, sociale, con riferimento alle periferie, alle aree territoriali svantaggiate, alle città, alle categorie sociali più deboli, possono essere quindi rilette in maniera integrata ed efficace tramite le misurazioni statistiche disponibili nella Piattaforma statistica dell’Istat sugli SDGs.
*responsabile SDGs Istat ferruzza@istat.it